VERSO LA FINALE: L’EMOZIONE PIU’ GRANDE
Manca pochissimo alla finale della nona edizione di Ballando con le stelle e dietro le quinte l’adrenalina scorre a fiumi e si respira tanta energia. Come al solito quando si sta bene il tempo vola. Mi sembra ieri che con i miei colleghi autori dibattevamo su chi provare a coinvolgere in questa edizione.
Forse questa assieme alla prima è stata l’edizione che mi ha regalato più emozioni. Allora nel 2005 fu un colpo di fulmine, un innamoramento inaspettato. Credevo nell’idea che avevo visto sviluppata sul principale canale della BBC: “Strictly come dancing”, in realtà l’idea originale, sempre della BBC, risale al dopoguerra quando la tv da noi si stava ancora per affacciare. Il programma si chiamava “Come dancing” e prevedeva una gara tra maestri o grandi ballerini in coppia tra di loro. La semplice, ma sostanziale innovazione dell’ingresso di una celebrità non “ballerina” dava alla gara una serie di sfaccettature davvero interessanti. Così feci di tutto per portare il programma in Italia e non fu facilissimo. Era il periodo in cui il ballo, non era molto amato dalla nostra tv. Finito il periodo d’oro delle Canzonissime e dei Fantastico, dove bravissime showgirl e ballerine: come le immense Raffaella Carrà e Loretta Goggi e le bravissime Heather Parisi e Lorella Cuccarini, si esibivano in numeri di grande efficacia, del ballo in tv si era quasi persa traccia.
Quando cominciammo a preparare la prima edizione di Ballando con le stelle in pochi pensavano potesse avere il successo che ha avuto. Le puntate da 4 che dovevano essere divennero 8 e da li è partita una striscia di edizioni fortunate che ci ha portato oggi a distanza di così tanto tempo ad essere ancora e forse ancor di più un programma nel cuore della gente. Tutti i Paesi hanno poi preso a modello il nostro Ballando, perché abbiamo apportato un notevole contributo creativo al formato adattandolo ad una serata di 3 ore e passa con una serie di novità che molti hanno ripreso, così come il nostro titolo, “Strictly come dancing” nel mondo è diventato “Dancing with the stars”.
E’ l’emozione è tanta, perché anche quest’anno avvertivo intorno a me e al mio straordinario gruppo di lavoro un clima strano. Quasi di rassegnazione. Più di un musicista, di un cameramen o di un montatore, mi ha fermato per chiedermi con un velo di tristezza: “ma è vero che questo è l’ultimo anno?”.
Si era scatenato un tam tam, molti pensavano che il nostro ciclo fortunato fosse al capolinea. In effetti molti programmi di lungo corso, anche più giovani del nostro avevano subito una brusca frenata, vista l’enorme offerta televisiva e la dispersione degli ascolti. E poi la giornata del sabato la controfferta era pazzesca. Nel tempo aveva resistito solo chi aveva avuto la possibilità di investire tanto in ospiti inconsueti e di grande prestigio internazionale. In Rai giustamente una politica del genere al momento è inattuabile e quindi forse qualcuno ha pensato fosse arrivato il momento di chiudere il nostro salone delle feste.
Invece è nata l’edizione più scintillante ed elettrica della nostra storia. Come se Ballando fosse andato oltre il tempo e anche un po’ oltre lo spazio: mai gli altri programmi, la stampa e il web si erano occupati tanto di noi. Certamente la presenza di Anna Oxa ha contribuito a tutto questo, ma anche la vitalità di Amaurys Perez, la semplicità e la prorompenza di Elisa Di Francisca e Francesca Testasecca, la simpatia di Massimo Boldi, la grinta di Gigi Mastrangelo, la tenacia e la forza di Lorenzo Flaherty e Roberto Farnesi, l’eleganza di Veronika Logan, la gioventù di Federico Costantini Alessandra Barzaghi e Jesus Luz: mondi diversi, ma ognuno specchio di diversa realtà.
E poi Lea T con la sua enorme carica di simpatia e di umanità.
Sono orgogliosa di aver raccontato su Raiuno con semplicità e senza retorica o morbosità una grande storia familiare.
La finale di quest’anno è quanto mai incerta, sento vari pareri, ma mi sembra di capire anche dai numerosi colpi di scena che si sono verificati, soprattutto i ripescaggi di Francesca Testasecca e Lea T, che ci sia un grande equilibrio. Perciò non ci resta che attendere questa grande finale con 6 grandi ritorni: Sergio Assisi, Stefano Bettarini, Bruno Cabrerizo, Marco Delvecchio, Barbara De Rossi e Lucrezia Lante della Rovere. Due grandi coppie di ballerini per una notte Luca e Paolo che sifderanno Lillo e Greg, un numero pazzesco dei nostri meravigliosi maestri, la nostra perfida e inimitabile giuria e il nostro unico commentatore a bordo campo Sandro Mayer. E poi ci saranno tanti amici che verranno a trovarci. Ma soprattutto sapremo chi si aggiudicherà la Coppa della nona edizione di Ballando con le stelle. Una coppa che non vale nulla in termini economici, ma che ha un valore morale enorme per chi ha sudato per tre mesi nelle nostre sale prove. In conclusione abbraccio di cuore tutti quelli che hanno lavorato e stanno lavorando con me.
La Rai, la Ballandi, i miei autori, e poi tecnici, redazione e produzione, costumi e trucco, regia, luci, scenografia. Persone meravigliose e professionisti impeccabili. Se Ballando è quello che è, il merito è della grande squadra che c’è dietro. Buona finale.