5 giorni al via! E’ arrivato il momento di conoscer meglio gli “allievi” di Altrimenti ci arrabbiamo”

Signori e Signore, ecco a voi (in ordine alfabetico):

 

 

 

TANIA CAGNOTTO

 

“Il primo tuffo? L’ho fatto quando avevo due anni, sono scivolata dentro il laghetto del centro sportivo dell’Acquacetosa, a Roma. Se volete, un segno del destino. No, non sono rimasta traumatizzata, anzi. Quando a 6 anni ho fatto il primo tuffo vero nell’acqua di una piscina, mi è sembrato il gesto più naturale del mondo. Proprio come se fossi nata per fare quello. Eppure i miei genitori ce l’avevano messa tutta per portarmi a scegliere un altro sport. Mi hanno iscritto al corso di tennis, hanno cercato di farmi innamorare dello sci. Ero anche bravina, una piccola promessa. Ma io mi volevo tuffare e basta. Volevo imitare quello che avevano fatto loro, mio padre e mia madre, e al tempo stesso mi divertivo come una matta. Ecco, tuffarmi per me voleva dire giocare. E sognare. Sì, perché fin da bambina sognavo tanto, sognavo di andare alle Olimpiadi. Tania nasce a Bolzano il 15 Maggio 1985, figlia di Giorgio Cagnotto, grandissimo tuffatore due volte medaglia d’argento alle Olimpiadi, e Carmen Casteiner, otto volte campionessa dalla piattaforma. Fin da piccola si avvicina alla disciplina dei tuffi trascorrendo molto tempo a contatto con questo sport nella piscina di Bolzano, dove lavorano i suoi genitori. A 7 anni inizia a partecipare a competizioni e dimostra subito grande talento. Pluricampionessa del mondo ed europea a livello giovanile, debutta in una grande manifestazione a livello seniores nei campionati europei di Helsinki 2000 dove si posiziona settima dal trampolino 3m. Alle Olimpiadi di Sydney, nonostante fosse l’atleta più giovane con soli 15 anni, arriva 18esima e manca la finale a causa di un solo tuffo sbagliato. La prima medaglia da senior la vince agli Europei di Berlino 2002, battuta solo dalla tedesca Anke Piper. Nella stessa manifestazione ottiene anche il bronzo in coppia con Maria Marconi. Nel 2003 vince l’oro dalla piattaforma a Stoccolma in Coppa Europa e ottiene la qualificazione per le Olimpiadi del 2004 grazie all’11 posto nella piattaforma e il 13 nel trampolino, conquistati ai mondiali di Barcellona. Nel dicembre 2003 si arruola nella Guardia di Finanza. Agli Europei di Madrid 2004, vince la medaglia d’oro e di bronzo, rispettivamente, dalla piattaforma e dal trampolino da 1m. Alle Olimpiadi di Atene, si è aggiudicata l’ottavo posto sia dalla piattaforma che dal trampolino da 3m ed è stata la prima tra le atlete europee. A giugno 2004, si diploma al Liceo della Comunicazione “G.Toniolo” nella sezione sportiva. Verso la fine del settembre 2004 supera l’esame per il grado finale di finanziere. A Montreal 2005 onora l’Italia riuscendo a conquistare il bronzo nei tuffi dal trampolino 3m, dietro solo alle due atlete cinesi che dominano le classifiche del mondo. E’ l’unica donna italiana ad aver raggiunto questo risultato. Dopo Montreal Tania trascorre un intero anno in America nella città di Houston dove sperimenta nuove modalità di allenamento accanto ad altre grandissime atlete e dove partecipa al campionato americano in cui ottiene il titolo di “Tuffatrice dell’anno”. In questo periodo trascorso all’estero si iscrive all’università e frequenta il corso di scienze della nutrizione. Sebbene consideri l’esperienza costruttiva e utile sotto molti punti di vista, valuta il metodo di lavoro e l’approccio dei suoi “colleghi” americani troppo differente da quello italiano e non sempre adatto alle sue esigenze. Decide di tornare a vivere ed allenarsi in Italia nuovamente sotto la guida di Giorgio Cagnotto. Il 2006 è l’anno degli Europei di Budapest; purtroppo Tania arriva alla manifestazione ancora molto condizionata dall’anno trascorso in America che le è costato considerevole stress e l’ha penalizzata per quanto riguarda la forma fisica. Riesce comunque a conquistare il quarto posto nella competizione dei 3m. Ai mondiali di Melbourne, nel 2007, raddoppia lo straordinario successo del 2005 confermandosi nuovamente terza al mondo nel trampolino 3 metri. Nel Marzo del 2008 arriva un’altra medaglia d’oro: ad Eindhoven Tania è campionessa Europea dalla piattaforma come già nel 2004. Le Olimpiadi di Pechino 2008 la vedono protagonista nella finale del trampolino 3 metri assieme a tutte le più grandi tuffatrici del mondo. In quell’occasione Tania rende orgogliosi tutti i suoi tifosi conquistando il quinto posto, altro risultato mai ottenuto da una tuffatrice italiana! Dopo le Olimpiadi di Pechino Tania decide di abbandonare la piattaforma per dedicarsi al trampolino concentrando i suoi sforzi su questa specialità nell’ottica di migliorare ancora i suoi risultati. Così nell’ottobre del 2008 nasce una nuova coppia femminile di tuffi sincronizzati dal trampolino di 3 metri: Tania e la compagna di nazionale Francesca Dallapè. Nell’aprile del 2008 si svolgono per la prima volta a Torino gli Europei dedicati esclusivamente alla disciplina dei tuffi e Tania fa il colpaccio: 3 medaglie d’oro dal trampolino 1m, 3m e 3m sincronizzato insieme a Francesca eguagliando il record del tuffatore russo Dimitri Sautin, l’unico che era riuscito a vincere tre medaglie d’oro ad un europeo. I Mondiali di Roma del 2009 sono una grande occasione sia per Tania che per i suoi tifosi, che desiderano farle sentire quanto le sono vicini. E nessuno dei due rimarrà deluso. Tania, nonostante la tensione, porta a casa la terza medaglia di bronzo consecutiva dei Mondiali dietro ad una Guo inarrivabile e alla canadese Heymans. Ma le sorprese non finiscono qua perché dopo pochi giorni Tania e Francesca compiono una delle più belle imprese dei tuffi italiani conquistando il primo argento femminile della storia. Una coppia formidabile nel sincro seconda soltanto alle cinesi. Nel 2010 Tania e la Nazionale Azzurra tornano a Budapest per i Campionati Europei delle discipline acquatiche come già era accaduto nel 2006. Il suo Fans Club, dopo l’emozionante esperienza dei Mondiali di Roma, sceglie di partire per l’Ungheria e sostenere ancora una volta dal vivo la sua campionessa. Tania incanta subito le piscine dell’Isola Margherita conquistando la medaglia d’oro nel trampolino 1 metro. Qualche giorno dopo si trova ad affrontare un momento particolarmente difficile nella finale del trampolino 3 metri. La gara si svolge in tarda serata e subito dopo i primi tuffi inizia a calare il buio e si accendono le luci artificiali dell’impianto. Un elemento che mette in difficoltà quasi tutte le atlete, comprese le nostre azzurre Tania e Francesca. Tania racconterà poi di aver perso i punti di riferimento e la concentrazione adeguata per finire al meglio la sua gara. Concluderà sesta con molta amarezza. Ma l’Europeo non è ancora finito! Nemmeno 24 ore dopo le nostre due campionesse sono attese sul trampolino per la finale sincro. Anche questa volta le ragazze riescono a stupire tutti ritrovando la concentrazione e gli stimoli in una sola mattinata di allenamento e riportando l’Italia sul gradino più alto del podio. Il 2011 si apre con numerosi successi in campo internazionale, nel circuito che ospita i migliori tuffatori al mondo, le World Series. La nostra campionessa trascorre i primi due mesi del 2011 in Australia allenandosi con Salvador Sobrino, coach del campione olimpico Mattew Mitcham. Tania torna anche a Torino, la città che l’ha vista trionfare con tre medaglie d’oro nel 2009. Qui si disputano gli europei di specialità e Tania conquista subito il podio dal metro. La gara dei tre metri si rivela in salita ma Tania riesce comunque a regalare al suo pubblico una medaglia di bronzo mentre sul gradino più alto del podio sale un’avversaria storica della nostra campionessa, Anna Lindberg. Il giorno seguente tutta la Piscina Monumentale di Torino festeggia la medaglia d’oro in sincro di Tania e Francesca, ancora una volta sul tetto più alto d’Europa. Sono trascorsi solo pochi giorni dal 15 Maggio, il giorno in cui la nostra campionessa festeggia il suo compleanno, e tutti gli sforzi sono dedicati alla preparazione del Mondiale di Shanghai ormai imminente. Come di consueto Tania sta rientrando in piscina per gli allenamenti dopo la pausa pranzo. Procede in motorino a velocità moderata quando attraversa l’incrocio a poche centinaia di metri dalla piscina: un automobilista distratto entra nell’incrocio senza dare la precedenza e urta il motorino della nostra atleta facendola cadere a terra. Gli accertamenti medici rivelano le conseguenze del brutto incidente: frattura allo scafoide del polso sinistro e microfrattura alla gamba destra. Il pensiero vola subito ai Mondiali di Luglio e alle ripercussioni di un episodio che è accaduto proprio nel momento sbagliato. Tania non si scoraggia e affronta subito un intervento al polso. Segue un intenso periodo di fisioterapia e recupero in palestra e a meno di due mesi da una competizione mondiale Tania impressiona tutti dimostrando una determinazione fuori dal comune che la porterà a salire ugualmente sull’aereo per Shanghai. In Cina Tania partecipa alla prima gara del mondiale, il sincro 3 metri con la compagna Francesca Dallapè nonostante abbia alle spalle pochissimo allenamento e indossi un pesante tutore al polso che non le consente di muoversi come vorrebbe. Tania e Francesca arrivano a poca distanza dalle migliori, ottenendo al sesta posizione quando solo pochi giorni prima sembrava impensabile la loro partecipazione. La gara successiva è il trampolino del metro e Tania partecipa sfruttando tutta la sua esperienza e capacità di concentrazione. Incredibilmente, dopo un meraviglioso testa a testa con la compagna di squadra Maria Marconi che inorgoglisce il pubblico italiano, conquista la medaglia di bronzo! Un Mondiale che sembrava ormai precluso si trasforma in un altro successo senza precedenti nella storia dei tuffi italiani. Ma Tania non ha intenzione di fermarsi. Affronta anche la gara dei 3 metri portando nel suo programma il triplo e mezzo avanti carpiato a poca distanza dall’infortunio e dell’intervento. Tra gli applausi del pubblico riesce a conquistare la finale e il pass per i Giochi di Londra 2012! E finalmente arriva il tanto atteso anno olimpico, preparato con costanza e dedizione nei numerosi anni che l’hanno preceduto. Tania crede in questa grande occasione e da tutta se stessa in un lavoro specifico e mirato con il suo staff, nulla viene lasciato al caso. Già nei primi mesi dell’anno dimostra di essere al top salendo sempre sul podio delle World Series e nella Coppa del Mondo di qualificazione, che si svolge proprio all’Acquatic Centre di Londra, vince la medaglia di bronzo dientro alle atlete cinesi. Prima dell’appuntamento a Londra, la Nazionale italiana affronta l’europeo a Eindhoven. Qui Tania vince l’argento nel metro e si conferma ancora una volta campionessa d’Europa con la compagna Francesca Dallapè. Peccato solo per la gara dei tre metri individuale in cui la nostra campionessa scivola giù dal podio all’ultimo tuffo. Deve recuperare qualche punto sull’avversaria di sempre Anna Lindberg e il titolo europeo è a un passo. Nel doppio e mezzo rovesciato, il suo cavallo di battaglia, Tania sale altissima ma purtroppo si trova troppo vicino alla tavola e la sfiora con le mani. I giudici la puniscono severamente e finisce in quarta posizione. Nel mese di Agosto il Fans Club arriva a Londra pronto a sostenere Tania nella gara della vita assieme a molti altri italiani e agli amici più stretti. Tania gareggia assieme a Francesca per un sogno a lungo coltivato assieme. A Londra, contro le altre sette coppie più forti del mondo, le ragazze aprono la gara e accarezzano l’idea di salire sul podio fino al quarto tuffo. Gli imprevvisti fanno parte di questa disciplina e in meno di due secondi tutto può cambiare. Tania e Francesca eseguono il loro avvitamento, ripagato di solito con 70 punti, ma questa volta qualcosa va storto e manca un po’ di sincronia tra le nostre atlete. Il verdetto dei giudici è particolarmente severo e le ragazze ottengono solo 63.90. Resta l’attesa dell’avvitamento di Jennifer Abel e Emily Heymans, di sicuro lontano dalla perfezione, con alcuni problemi di sincronizzazione percepiti anche dal pubblico ma comunque in grado di far salire le nostre avversarie a quota 316.80 dove trovano ad attenderle una medaglia di bronzo a soli 2.70 dalle nostre atlete che chiudono con un buon tuffo. Tania ha adesso pochi giorni per riprendersi dalla delusione e affrontare le fasi eliminatorie della sua gara individuale, i tre metri. Dopo la semifinale la campionessa è addirittura seconda, tra le due cinesi più forti al mondo. Il suo pubblico accompagna ogni suo tuffo: dalla metà in poi della gara, dopo aver sbaragliato le più temibili avversarie, in maniera del tutto inaspettata si fa vedere l’atleta messicana, Laura Sanchez. E’ una sfida all’ultimo tuffo e Tania non perde la calma e la concentrazione eseguendo un ottimo doppio e mezzo rovesciato. Servono almeno 77 punti per salire sul podio ma i giudici pagano solo 76.50 un tuffo che, secondo alcuni commentatori tecnici valeva alcuni punti in più. Si ferma qui il sogno olimpico, a soli 20 centesimi dal podio. Una delusione difficile da cancellare nonostante l’affetto di tutti coloro che, come Tania, ci hanno creduto fino in fondo. Senza dubbio la nostra campionessa ha saputo regalarci una delle più grandi emozioni di sempre e un meraviglioso esempio di eleganza e sportività.

MATTIA VANIN

BREAK DANCE CON TANIA CAGNOTTO

Mattia Vanin ha 12 anni, viene da PAESE ( Treviso) è alto 140 cm e pesa 38 kg.

La sua famiglia è composta dalla mamma, casalinga, dal papà, tecnico di impianti termici e dalla sorella piccola,Giorgia, otto anni, un po’ pestifera; Mattia ci racconta che quando si allena, Giorgia si intrufola sempre in camera sua, disturbandolo. Anche lei è nel mondo della danza, da poco ha iniziato le sue lezioni di hip -hop. Mattia da grande vorrebbe fare il grafico pubblicitario. La sua passione più grande è la breakdance, si allena quattro ore a settimana. Questa passione è nata guardando un programma in televisione di Breakdance e dalla passione del suo nonno nel fare i salti mortali.

Una volta appurato, che la breakdance faceva al caso suo, chiese aiuto al nonno, che conosceva il papà di Chico (grande  campione di breakdance). Chico a causa di numerosi impegni lavorativi, non trovò tempo per allenarlo  e lo indirizzò alla scuola  di Roberto Blue ( attualmente il suo insegnante preferito).Ha due sogni nel cassetto: diventare come Poket (ragazzo  di 17 anni campione di breakdance in Corea)  quando lo vede si ispira alle sue mosse e ricevere in regalo l’ipad ( spera di riceverlo per la sua Cresima).Caratterialmente Mattia  è un ragazzo molto tranquillo ed estroverso, rimane sempre al posto suo senza intromettersi nelle situazioni che non lo riguardano.A Mattia non piace guardare la televisione, nel tempo libero si allena e studia, a scuola va bene,nonostante non la ami,  le sue materie preferite sono: educazione fisica, arte, italiano.Una sua grande passione è il disegno. Non sopporta il suo maestro di matematica.L’ultima volta che ha pianto è stato poco tempo fa, la causa?  Non riusciva ad imparare e capire un capitolo di storia dedicato a Napoleone Bonaparte. Non è fidanzato ma ha molte fan  che si complimentano continuamente con lui. Il suo migliore amico si chiama Luca, insieme condividono la passione per la breakdance.Mattia vorrebbe allenare Paolo Bonolis, lo vede adatto alla sua disciplina, mentre non vorrebbe insegnare ad una donna, si sentirebbe  forse a disagio e non riuscirebbe a rapportarcisi.Non ha animali, ma vorrebbe tanto un gatto.Mattia si caratterizza per il suo look, infatti ha un piercing all’orecchio fatto in occasione di un bel voto preso nella verifica di scienze in quinta elementare.Mentre per i capelli, porta un doppio taglio alla moda che ogni mese ritocca dallo stesso parrucchiere di Chico.Il soprannome di Mattia è Bboy Mat oppure Mat. Si definisce un ragazzo permaloso, non sopporta litigare, non ha paura di niente, appassionato di film  horror, il suo colore preferito è il verde, adora la pizza e la Coca-Cola. Rimprovera ai suoi genitori di essere troppo buoni con lui. L’eroe della sua vita è il suo papà.

 

 

 

 

 

SIMONE CORRENTE

Simone Corrente nasce a Roma il 28 ottobre 1975.

Nel 1998 esordisce nella fiction “Cuori in Campo” diretta da Stefano Reali accanto ad attori del calibro di  Giancarlo Giannini e di  Burt Young.  Lo stesso anno lavora in “Ultimo” di Stefano Reali, film Raul Bova, Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis e l’anno seguente è sul set di in “Ultimo 2” girato con il  medesimo cast. Nel 1999 partecipa alla commedia per la tv “Caro Domani” di Maria Antonia Avati, mentre l’anno successivo è tra i protagonisti di “Tequila e Bonetti” e della prima serie di “Distretto di polizia” di Renato De Maria.  Nel 2001 recita nel film “Difetto di famiglia” per la regia di Alberto Simone con Lino Banfi, Nino Manfredi e Eleonora D’Urso e di “Io ti salverò” di Mario Caiano, film tv prodotto per Raiuno con Massimo Ranieri e Cristina Capotondi. Passano due anni e Simone lavora in “Tutti i sogni del mondo”, serie tv in quattro punte in onda su Raidue per la regia di Paolo Poeti con Luca Ward e Serena Autieri, in “Vite a perdere” di Paolo Bianchini film in due puntate trasmesso da Raiuno  e nella fiction di successo “Un medico in famiglia”.  Dopo un thriller, “The torturer” girato nel 2005 con Lamberto Bava, arriva il suo secondo film per il cinema “Palermo-Milano”, il ritorno”, per la regia di Claudio Fracasso, sequel del famoso “Palermo-Milano”, storia della scorta ad un boss mafioso.

Nel cast gli interpreti della prima parte, da Raoul Bova a Ricky Memphis a Giancarlo Giannini e Romina Mondello, ma anche due new entries oltre a Simone come Gabriella Pession e Libero di Rienzo.

Simone è stato l’agente Luca Benvenuto fin dalla prima serie  di “Distretto di Polizia”, promosso a Commissario e quindi protagonista a partire da “Distretto di Polizia 8,  fino a Distretto 10. All’inizio della serie 11° uscirà di scena con la morte del suo personaggio.”  Nel 2011 ha ricevuto in Campidoglio il Premio “Personalità Europea 2011” in occasione della 41° edizione della “Giornata d’Europa. Nel 2012 ha girato da protagonista il corto “La Stagione dell’amore” per la regia di Antonio Silvestre, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2012.

RAYAN RAMFAR

RAP CON SIMONE CORRENTE

Rayan ha 16 anni ( ne farà 17 a Maggio, è nato un venerdi’ 17 ), viene da Funo, frazione del comune di Argelato in provincia di Bologna. Il nome d’arte seventeen lo ha scelto perché lui è nato un venerdì 17 ed è molto legato a questo numero. E’ nato a Bologna , ha vissuto a Castelmaggiore per alcuni anni e da circa 12/13 anni si è trasferito a Funo.  I suoi genitori sono Iraniani e sono emigrati in Italia 25 anni fa. Ha una sorella di 21 anni che frequenta l’università a Ravenna e che da settembre si sposterà per i suoi studi a Bologna. Rayan non parla iraniano , ma lo capisce un po’. In casa i genitori hanno sempre parlato in italiano con i figli, mentre parlavano in iraniano tra di loro. Rayan è stato una sola volta in Iran, quando aveva 3 anni. Non sente un legame particolare con le sue origini, anzi è contrario e disapprova alcune delle espressioni di quella cultura. Anche i genitori si sentono italianissimi. Si sono divorziati quando Rayan aveva 11 anni. Rayan è rimasto con la madre. Il padre ha una pizzeria e la madre una sua azienda metalmeccanica.Adesso abita con la madre in una villetta a schiera con 4 cani, 1 furetto, 1 coniglio ed 1 pappagallo parlante. Il pappagallo imita cosi’ bene la suoneria del telefono che spesso trae in inganni tutti a casa. Il suo cane preferito è un meticcio che si chiama Leo.  Sempre a 11 anni ed in concomitanza con il divorzio dei genitori si avvicina al rap: quella musica gli consente di sfogare le sue emozioni. Considera Fabri Fibra il maestro assoluto.A 15 anni comincia a scrivere le sue prime canzoni rap. Segue dei tutorial su you tube,compra dei microfoni e scarica delle basi musicali su cui cantare.Continua a lavorare da solo, studia , si prepara, si fa una sua fan page su you tube, gira i suoi primi video ed impara a montarli. Un po’ alla volta comincia a farsi conoscere sul web: oggi puo’ vantare 20.000 visualizzazioni su you tube e 2.130 mi piace sulla sua pagina face book. Nel rap cerca di non somigliare a nessuno, sebbene si ispiri a Fabri Fibra, Emis Killa, Club Dogo.Questo piccolo successo ottenuto sul web lo spinge verso la realizzazione del suo sogno più grande: manda un suo video ad una casa discografica di Torino, la Trumen Records, che non solo gli risponde , ma gli offre anche un contratto per il suo primo disco.  Dopo il diploma spera di poter fare della musica il suo lavoro.Rayan al momento sta lavorando ad un disco con la casa discografica “TRUMEN RECORDS” di Torino. Al momento su YOUTUBE ha pubblicato due video ufficiali:4 dicembre 2012 con al momento 20.000 visualizzazioni, 11 febbraio 2013 con 8.000 visualizzazioni.La sua fanpage su FaCEBOOK ha finora ottenuto 2.130 “mi piace”Prima dei 2 video ufficiali aveva già messo on line un video da lui realizzato e montato che al momento conta 23.500 visualizzazioni.

 

 

 

 

MARIA GRAZIA CUCINOTTA

Maria Grazia Cucinotta nasce il 27 luglio di una calda estate siciliana, sotto il segno del leone. La personalità grintosa e il sorriso inconfondibile, l’hanno accompagnata in ogni tappa del suo percorso artistico e personale perché la sua meravigliosa isola oltre a farle da culla, le ha regalato il coraggio di sognare e la volontà e la determinazione necessarie per realizzare i propri sogni. «Troppo alta, troppo magra, troppo seno!»… durante l’adolescenza quelli che sembrano essere solo dei difetti, diventeranno da lì a pochi anni il punto di forza di una bellezza mediterranea apprezzata e ammirata in tutto il mondo. La sua primissima esperienza nel mondo dello spettacolo avviene nel campo della moda, dove grazie al suo fisico alto e flessuoso, all’età di sedici anni si afferma sulle passerelle italiane come modella e indossatrice.

Nel 1987 partecipa al concorso di Miss Italia, con il titolo di Miss Cinema Sicilia, classificandosi fra le finaliste e sempre nello stesso anno esordisce nello storico varietà di Renzo Arbore “Indietro tutta” nel ruolo di odalisca che la fa conoscere sia al piccolo pubblico che ai produttori. Si trasferisce a Roma, continua a lavorare come modella e contemporaneamente intraprende gli studi di recitazione e dizione.

Gli anni che vanno dal 1988 al 1994, sono anni di grande formazione, gli impegni di Maria Grazia si susseguono numerosi dandole modo di cimentarsi in ambiti e ruoli del tutto diversi. Dagli spot pubblicitari (tra questi ricordiamo lo “Spot Barilla” al fianco di Gérard Depardieu) alle trasmissioni di intrattenimento (tra cui “Cocco” condotto da Gabriella Carlucci e “C’era questo c’era quello” condotto da Enrico Lucherini e  Matteo Spinola) alle varie sit-com e miniserie televisive (tra cui l’esilarante sit-com “Andy e Norman” con Andrea Brambilla e Nino Formicola).

Sempre nello stesso periodo il cantante Zucchero la sceglie come protagonista per il videoclip della canzone “Diamante” e arrivano anche le prime esperienze cinematografiche (“Vacanze di Natale ’90” “Abbronzatissimi 2 – Un anno dopo”) che le consentono attraverso l’interpretazione di piccoli ruoli di muovere i primi passi nel cinema.

Ma è solo nel 1994 che arriva il successo, quando Massimo Troisi la sceglie per interpretare il ruolo di Beatrice ne “Il Postino”, 19 premi, 9 nomination e 1 Premio Oscar agli Academy Award Usa per la Migliore colonna sonora. Un film che ha commosso il mondo con la sua storia e che le permette di affermarsi come attrice nel panorama del cinema italiano e internazionale.

Dal 1995 al 1997 lavora a ritmo serrato su pellicole italiane e straniere. Pieraccioni la chiama per “I laureati”, dove interpreta una sensibile attrice di fotoromanzi, oggetto delle fantasie erotiche del protagonista. Poi entra nel cast di un horror spagnolo “El Dìa de la Bestia” di Álex de la Iglesia, segue il film di Maurizio Ponzi, “Italiani”, in cui la vediamo nei panni di una ragazza madre in fuga che durante il viaggio partorisce sul treno diretto a Milano. L’anno successivo recita al fianco di Anthony Quinn e Raoul Bova ne “Il sindaco” di Ugo Fabrizio Giordano.

Contemporaneamente si fa conoscere meglio dal pubblico del piccolo schermo con “Il quarto Re” dove recita nuovamente al fianco di Raoul Bova e “Padre papà”. Nello stesso periodo, viene scelta da Simona Izzo per interpretare il ruolo di Maddalena, una donna alle prese con una famiglia numerosa, nel film “Camera da letto” una commedia corale, con Diego Abatantuono, Giobbe Covatta e Richy Tognazzi, mentre Mauro Cappelloni le affida il ruolo della giornalista nel film drammatico “Il decisionista”.

Nel 1997 posa per il calendario del settimanale Panorama e subito dopo vola a New York per il film “A Brooklyn state of mind” del regista Frank Rainone, nel quale interpreta il ruolo Gabriella al fianco di Vincent Spano e Danny Aiello e per il quale nel 1998 vince il Premio come migliore attrice drammatica al New York International Independent Film & Video Festival.

Negli anni a seguire, dal 1998 al 2004, Maria Grazia continua ad implementare la sua esperienza affiancando il suo nome a quello di artisti di grande spessore. Regala al pubblico una splendida interpretazione nel film di Ugo Chiti, “La seconda moglie”, una donna che s’innamora del figlio adolescente dell’uomo che ha sposato in seconde nozze. Lavora nella commedia brillante di Guy Greville-Morris, “Los Angeles-Cannes solo andata”. Alterna la televisione italiana a quella americana dove è largamente apprezzata come caratterista delle tipiche donne italiane, la si ritroverà, infatti, nella fortunata serie cult “I Soprano” e ne “L’avvocato Porta” di Franco Giraldi con Gigi Proietti.

Nel 1999 non si lascia sfuggire, la grande occasione di partecipare alla diciannovesima avventura della serie più famosa al mondo, “007 – The world is not enough” per la regia di Michael Apted e nel ruolo di un’affascinante cigar girl metterà a dura prova l’abilità di James Bond, interpretato dall’affascinante Pierce Brosnan, durante un movimentato inseguimento tra i canali del Tamigi.

L’anno successivo viene scelta da Alan Jacobs per recitare accanto a Timoty Hutton in “Just one night”. Rientra in Italia e torna a lavorare per il pubblico del piccolo schermo con il film, “Maria Maddalena” e la fiction “Il bello delle donne 2”, ma continua ad essere richiestissima all’estero, recita infatti al fianco di Woody Allen e Sharon Stone in “Picking up the piece” e nel 2004 riscuote un grande successo con il film di Ciro Ippolito “Vaniglia e cioccolato” tratto dall’omonimo romanzo di Sveva Casati Modignani, interpretando la parte di Penelope, una moglie intrappolata in un matrimonio infelice.

Nel 2005 intraprende l’attività di produttrice cinematografica, con il film corale “All the invisible children”, al quale in seguito viene assegnato il Premio Grolla D’oro, per essere il film italiano più venduto all’estero. Sette cortometraggi dedicati ai milioni di bambini e adolescenti che vivono fra le guerre e la miseria, girati da sette registi internazionali, fra i quali Ridley Scott, John Woo e Emir Kusturica.

Nel 2006 esordisce come doppiatrice per il cartone animato più seguito del mondo: “I Simpson” (prima “stella” italiana ad aver partecipato, come doppiatrice, a un episodio originale) ma anche per cartoni d’essai come “Felix il coniglietto” e “La macchina del tempo” di Giuseppe Maurizio Laganà.

Dopo il successo ottenuto prosegue la sua attività di produttrice con “Last minute Marocco” un road movie che vede fra gli interpreti Valerio Mastandrea e Nicolas Vaporidis per la regia di Francesco Falaschi vincitore del Premio Invisible Film Festival “Cava De’ Tirreni – Miglior Film – Giuria Ragazzi”. E sempre nello stesso anno Costas Kapakas le affida il ruolo di protagonista in “Uranya”, una commedia sull’adolescenza, sui sogni e sul potere dell’immaginazione.

Tra il 2007 e il 2010 produce tre nuove pellicole. “Io non ci casco” di Pasquale Falcone, nel quale si racconta la storia di un diciottenne finito in coma in seguito a un incidente stradale, premiato con il Pegaso D’oro nell’ambito della Manifestazione Internazionale Ennio Flaiano.  E due film in costume.  “Viola di mare” di Donatella Maiorca tratto dal romanzo di Giacomo Pilati “Minchia di Re”, che racconta la storia d’amore tra due donne nella Sicilia dell’Ottocento, con Valeria Solarino, Isabella Ragonese, Ennio Fantastichini, Giselda Volodi e Corrado Fortuna, pluripremiato al Nice Film Festival 2009 con i Premi Miglior pellicola e Miglior attrice a Valeria Solarino. E la dark comedy “L’imbroglio nel lenzuolo” per la regia di Alfonso Arau tratto dall’omonimo romanzo di Francesco Costa, che racconta l’arrivo del cinema nel meridione, con Primo Reggiani, Anne Parillaud, Ernesto Mahiuexu, Giselda Volodi, Gerardine Chaplin e Miguel Ángel Silvestre vincitore del Premio del pubblico al Sicilian Film Festival Awards.

Nel 2009 Mariagrazia viene scelta come madrina per il Festival del Cinema di Venezia e riceve il Premio Maratea per il Cinema nel Festival “Incontro fra le Arti a cura dell’Associazione Le Tre Torri. Sempre nel 2009 partecipa come guest-star in alcuni episodi della sit-com “Così fan tutte” con Alessia Marcuzzi e Debora Villa. L’anno successivo interpreta il film “Un giorno della vita” di Giuseppe Papasso.

Prosegue intanto il suo rapporto con il cinema americano interpretando un ruolo nel film “The rite” diretto da Mikael Håfström e ispirato al romanzo di Matt Baglio “Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi”, con uno straordinario Anthony Hopkins. Sempre nello stesso anno le viene attribuito il Premio America della Fondazione Italia Usa.

Il 2011 è un anno molto importante, poiché ha inizio un’altra fase importante nella vita professionale di Maria Grazia, la quale debutta alla regia con il cortometraggio “Il maestro”, presentato in concorso alla 68ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nella sezione Controcampo Italiano e che le è valso il Nastro d’argento come miglior esordio alla regia.

Nel 2012 interpreta il ruolo di Donatella nella commedia dal sapore tipicamente romagnolo “Oggi a te, domani a me”, la divertente storia di due cugini che si ritrovano dopo anni per riscuotere l’eredità lasciata loro da una parente, per la regia di Marco Limberti con Giancarlo Giannini, Diego Casale e Omar Fantini.

Nello stesso anno si cimenta nella produzione del nuovo horror di Federico Zampaglione, “Tulpa” un thriller psicologico che vede fra i protagonisti Claudia Gerini, Michele Placido e Michela Cescon presentato in anteprima al Fright Festival di Londra e realizza la prima coproduzione ufficiale fra l’Italia e la Cina con una commedia romantica sul cibo, sull’amore e sulla diversità culturale, “C’è sempre un perché”, che la vede nel duplice ruolo di produttrice e attrice protagonista al fianco di un coloratissimo cast: Huang Hai Bo, Sergio Assisi, Valeria Marini, Wang Li Kun, Li Zan, Lucia Sardo, Ninni Bruschetta, Guia Jelo e Dario Veca.

Nel settembre dello stesso anno lascia le sue impronte sulla Walk of Fame di Toronto, un riconoscimento che la riconferma come attrice di fama mondiale, e a distanza di pochi mesi, in Sicilia, in una sfolgorante Catania viene insignita del Premio Trinacria, un premio assegnato ai siciliani che con la loro attività si sono distinti a livello nazionale e internazionale.  A novembre ha inaugurato a Mosca la mostra “Nation of fashion” dedicata alla promozione delle eccellenze italiane in Russia.

 

BABY ROCK BAND CON MARIAGRAZIA CUCINOTTA

La BABY ROCK è un gruppo rock composto da Marco Zoffoli (pianoforte), Alessandro Marino (basso), Davide De Laura (chitarra e voce), Leonardo Greci (batteria) e Giorgia Tucciarelli (voce)

Marco Zoffoli: ha 12 anni e vive a Roma. La mamma Susanna è consulente e ha 47 anni, il papà Andrea ha 48 anni ed è un libero professionista. Ha un fratello di 8 anni. Marco frequenta la II media e per il secondo anno consecutivo partecipa alle Semifinali di Matematica. Ha frequentato per 5 anni la scuola privata Collegio Seraphicum – Accademia Musicale Risonanze (Insegnante: Alessandro Perri). Quest’anno studia pianoforte Jazz alla scuola “Saint Louis” (Insegnante: Simone Maggio). Non ha partecipato a nessun concorso o rassegna, si è esibito solo nei saggi scolastici

Alessandro Marino: ha 14 anni ed è di Roma. I genitori, Elvira e Mario, sono entrambi medici. Ha due fratelli: Giuseppe di 16 anni e Carlo Alberto di 12. Ha studiato per due anni basso elettrico e per 1 contrabbasso presso la scuola VIVAMUSICA. Attualmente frequenta il quarto anno del corso di BASSO ELETTRICO presso il Saint Louis Music College. Si è esibito solo in saggi scolastici ed esibizioni di fine anno, anche in locali conosciuti come la Stazione Birra.

Davide De Laura: ha 13 anni ed è di Roma. Il papà Simone è speaker radiofonico ed ha 51 anni , la mamma Lodovica si occupa di rassegna stampa ed ha 48 anni. Ha una sorella di 12 anni che si chiama Eleonora. Nel 2011 ha cantato ne “La Boheme”  nel Coro delle Voci Bianche al Teatro dell’Opera

Leonardo Greci: è nato il 26 settembre 2001 a Guidonia (Roma). Il papà Orlando è imprenditore edile ed ha 43 anni, la mamma Cristina è un’impiegata di 43 anni. Leonardo ha un fratello, Jacopo, di 14 anni. Frequenta il corso di batteria presso il Saint Louis Music College.

Giorgia Tucciarelli: ha 12 anni ed è di Cisterna di Latina. E’ figlia di Roberto, 43 anni, meccanico e di Tamara, 36 anni, casalinga. Ha una sorella, Chiara, di 13 anni. Ha un repertorio basato prevalentemente sulla musica italiana. La sua canzone preferita è “La voce del silenzio” perché “le dà la possibilità di alzare la voce”. Studia canto da 5 anni con la cugina ed insegnante Ylenia.

 

Domani gli altri personaggi!

Baci

Milly